Spazio, ultima frontiera.
Dal saccheggio digitale di archive.org continuano a uscire perle di saggezza: avevamo infatti appena finito di mettere sommariamente in evidenza, in un recente post (spazio e tempo: sul significato originale delle preposizioni), come le preposizioni del greco antico prendessero significato da determinazioni di spazio e tempo, quando siamo incappati in un testo che precisa il concetto – almeno per lo spazio.
F.A.Adams, The Greek Prepositions: Studied from Their Original Meanings as Designations of Space. (D. Appleton and Company, New York 1885). Il libro è scaricabile e stampabile liberamente, i diritti di copia sono scaduti.
L’incipit è lapidario: qualunque teoria possiamo adottare a proposito delle origini del linguaggio, tutti gli studiosi del mondo sono concordi nel dire che le sue parole derivino in gran parte da nozioni di cose nello spazio. Questo libro presenta i risultati di uno studio delle preposizioni del Greco dal punto di vista di questa affermazione.
Ci sono 130 pagine di argomentazione ed esempi: probabile delizia per appassionati e cultori della materia, presumibile croce per chi ne stia apprendendo i rudimenti, al limite della follia per almeno il rimanente 94% della popolazione mondiale (a prendere per buona, e projettarla sul mondo intero, la statistica percentuale dei nuovi iscritti al ginnasio sul totale – sbagliando quindi per eccesso, e di grosso).
Buona lettura, nel caso.
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