Archivi categoria: fraseologia latina

probatio latina: a tutta terza declinazione

pietà rondanini, michelangelo, castello sforzesco, milano

Michelangelo, Pietà Rondanini – Milano, Castello Sforzesco

Forza, non è difficile, anche se per questa declinazione ci sono tre classi di parole di cui tenere conto.

  • [13] Declina l’accusativo singolare e il genitivo plurale di:  linter (barchetta), vulpes (volpe), imber (temporale), ager (campo), litus (spiaggia), obses (ostaggio).
  • [14] Declina l’aggettivo mitis (mite), in tutti i generi. Quale classe di parole della terza declinazione presenta l’uscita dell’ablativo singolare in -i?
  • [15] Declina animal (animale), calcar (sperone), caedes (strage).
  • [16] Declina urbs (città), fons (fonte) e l’aggettivo prudens (cauto); quest’ultimo in tutti i generi.
  • [17] Declina congiuntamente ferox eques (lo spavaldo cavaliere), felix terra (la felice regione).

 

Potrebbe servire una grammatica latina per consultazione. Ecco qualche riferimento, più o meno tutte disponibili liberamente su archive.org.

 

Ricordo a tutti gli affezionati lettori che a rispondere esattamente a queste questioncelle non si vince nulla, esattamente come i Maneskine alla finale di X-Factor 11.

Buon lavoro.

 

p.s.: ho appena eutuchisticamente rintracciato socialmente il mio insegnante di Latino delle Superiori. Professor Stefano, se ti capita di leggere queste, per carità non chiedermi i danni di immagine.

 

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probatio latina: declinazione di nomi e aggettivi

pietà rondanini, michelangelo, castello sforzesco, milano

Michelangelo, Pietà Rondanini – Milano, Castello Sforzesco

La concordanza, la concordanza. Qui tra nomi e i loro attributi, in genere, numero e caso.

A svolgere questi esercizietti non si vince nulla, e su qualche canale televisivo sta di certo iniziando una puntata di una serie ben più interessante.

  • [10] Declina, in tutti e tre i generi, gli aggettivi bonus (buono), liber (libero), piger (lento), nepos (il nipote).
  • [11] Declina navis (la nave), rupes (la roccia), mare (il mare).
  • [12] Declina assieme stulta avis (il folle uccello), grave pondus (un peso… pesante), tutum ovile (un ovile sicuro).

 

Serve una grammatica latina per consultazione? Eccone qualcuna, più o meno tutte disponibili su archive.org.

 


probatio latina: ancora qualche declinazione

pietà rondanini, michelangelo, castello sforzesco, milano

Michelangelo, Pietà Rondanini – Milano, Castello Sforzesco

Ciao a tutti,

quando frequentavo le elementari, nello scorso millennio, il Giovedì (giornata del mercato cittadino) era di vacanza e al Sabato si andava a scuola. Così – dicevano – si poteva meglio distribuire lo studio, alternandolo con il riposo, senza arrivare affaticati verso la fine della settimana.

Tu pensa come si ragionava, come venivano stabilite le priorità, poi guardati attorno ai giorni nostri e trai le tue conclusioni. In bocca al lupo.

Non quindi per adorare le ceneri, ma per contribuire a conservare il fuoco, per dirla con Mahler, continuiamo a trarre ispirazione da questo libretto Probatio Latina: a series of questions designed to test the progress of learners on the Latin language, riproponendone le questioni al lettore paziente. Come al solito non si vince nulla, e su qualche canale televisivo sta di certo iniziando una puntata di una serie ben più interessante.

 

Eccone altre tre:

  • [7] Declina, spiegandone le peculiarità, onus (il fardello), corpus (il corpo), flos (il fiore), nepos (il nipote).
  • [8] Declina assieme, saeva vox (la voce selvaggia), pulcher pavo (il bel pavone), bonus pater (il buon padre).
  • [9] Determina l’accusativo singolare e il genitivo plurale di homo (l’uomo), eques (il cavaliere), vulnus (la ferita), lumen (la luce), latro (il ladro), faber (l’artigiano), poeta (il poeta).

 

Serve una grammatica di consultazione? Il testo ne cita cinque, più o meno tutte disponibili su archive.org.

 


probatio latina: le tre domande del lunedì

pietà rondanini, michelangelo, castello sforzesco, milano

Michelangelo, Pietà Rondanini – Milano, Castello Sforzesco

Ciao a tutti,

pochi amano il Lunedì mattina, molti lo detestano: questione di utilizzo delle rappresentazioni, direbbe lo stoico Epitteto.

Non si può dire quindi se proporre qualche quiz di grammatica latina sarà ben accetto, ma – sempre stoicamente – non è in nostro potere farci nulla; quindi procediamo: fatti non fummo a viver come bruti.

Avevamo iniziato a presentare questo piccolo libro Probatio Latina: a series of questions designed to test the progress of learners on the Latin language, preparato principalmente per fornire agli insegnanti i mezzi per verificare prontamente i progressi dei loro alunni in grammatica del Latino. Sono più di 600 domande-esercizi, di difficoltà crescente.

Riportiamo all’attenzione del lettore paziente queste questioni: fortunato chi dovrà solo ricordare, virtuoso chi dovrà approfondire per rispondere, per tutti gli altri… non si vince nulla, e su qualche canale televisivo sta di certo iniziando una puntata di una serie ben più interessante.

Le prime tre:

  • [1] Declinare mensa, (il tavolo); hortus, (il giardino); regnum, (il regno).
  • [2] Declinare assieme alta fagus: (l’alto faggio). Declina ager, (il campo); puer, (il ragazzo) e individua le differenze tra loro.
  • [3] Quali casi hanno le stesse uscite nella Prima Declinazione? Quali in tutti i nomi neutri? Quali in tutti i nomi plurali?

le avevamo già proposte un anno fa… oggi le tre successive:

  • [4] Quali declinazioni non hanno nomi di genere neutro? In quali casi la flessione del neutro è diversa da quella del maschile o femminile (della stessa declinazione, o dello stesso tema)?
  • [5] Declina, spiegando la forma del nominativo singolare, rex (il re), lapis (la pietra), dux (il condottiero), nepos (il nipote).
  • [6] Declina sermo (il discorso), miles (il soldato), ordo (la fila). Negli ultimi due casi giustifica i cambi di vocale intercorsi tra il nominativo e gli altri casi.

Serve una grammatica di consultazione? Questa (Harkness, 1881) è gratis, basta cliccare.

Buon inizio settimana.


probatio latina: tre domande, tanto per iniziare

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Ciao a tutti,

pochi sentono la mancanza delle interrogazioni di latino, molti tuttavia ne sono soggetti: per fortuna, ogni tanto, si trovano degli strumenti che aiutano.

Questo piccolo libro Probatio Latina: a series of questions designed to test the progress of learners on the Latin language (Charles, D.Morris, rettore emerito della Trinity School di New York – verso il 1870) è stato preparato principalmente con il proposito di fornire agli insegnanti i mezzi per verificare prontamente i progressi dei loro alunni in Latino. Sono più di 600 domande-esercizi, di difficoltà crescente: si inizia con semplici esempi di declinazioni.

Ecco le prime tre:

  1. Declinare mensa, il tavolo; hortus, il giardino; regnum, il regno.
  2. Declinare assieme alta fagus: l’alto faggio. Declina ager, il campo; puer, il ragazzo e individua le differenze tra loro.
  3. Quali casi hanno le stesse uscite nella Prima Declinazione? Quali in tutti i nomi neutri? Quali in tutti i nomi plurali?

È solo l’inizio. Buon fine settimana.


domande buoniste, meno buoniste e cattivelle di grammatica Latina

Ciao a tutti,

durante l’ultima incursione nel sito archive.org (volumi di cui sono scaduti i diritti di copia e che sono stati scansionati e messi a disposizione per il pubblico vantaggio – si può scaricare e stamparne il pdf) ho trovato un libretto interessante: un compendio di domande di grammatica latina.

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Il titolo, già tutto un programma: Probatio Latina: a series of questions designed to test the progress of learners on the Latin language. Non si può dire che l’autore (Charles, D.Morris, rettore emerito della Trinity School di New York – verso il 1870) non sia stato esplicito: “Questo piccolo libro è stato preparato principalmente con il proposito di fornire agli insegnanti i mezzi per verificare prontamente i progressi dei loro alunni in Latino.” Così infatti ne inizia la prefazione.

Sono 659 domande-esercizi, numerati progressivamente e di difficoltà crescente: si inizia con semplici esempi di declinazioni e si prosegue con questioni di sintassi. A partire dal numero 552 vengono presentati dei piccoli brani da tradurre con evidenziate parole di cui si chiede un approfondimento grammaticale – un po’ come avviene in un’interrogazione a partire da una versione data come compito a casa.

Dove sia necessario, nel libro vengono fatti riferimenti a testi di grammatica standard (Harkness, Gildersleeve, Allen per citarne tre) del periodo – tutti volumi già noti su queste pagine o comunque agevolmente rintracciabili su archive.org.

Scommetterei i proverbiali EUR 0.50 di aver ridestato un qualche sopito interesse. Buon fine settimana.


La coniugazione del verbo latino, il tutto in pratiche flashcard

Ai miei bei tempi andati, i verbi del latinuccio delle medie si trascrivevano a mano sul quaderno e poi si studiavano da lì ripetendoli perinde ac cadaver (ok, lo ammetto mi sono fermato ben prima).

Ma adesso siamo tutti armati di smartphone, e gli anglosassoni insistono sul concetto delle flashcard: un foglietto tipo biglietto da visita, da una parte scrivo la domanda, sul retro la risposta, poi continuo a provare a rispondere scartando via via le risposte giuste e riciclando su quelle sbagliate. Pare che così si riesca a memorizzare in allegria. Il concetto è serio, e anche abbastanza noto; lo ricordo solo banalizzandolo un po’, perdonerete spero.

Alcuni scenziatoni ci hanno fatto sopra un sito, memrise.com, con tanto di app per lo smartphone – appunto, dove le frequenze di ripresentazione della medesima domanda sono studiate per favorire un rapido ed efficace apprendimento delle risposte (nel senso che non le dimentico subito dopo).

E uno può anche creare i propri corsi su quello che gli interessa imparare: con spirito di servizio (e ci saranno sicuramente degli erroretti – segnalate volentieri a gp DOT ciceri AT gmail DOT com), eccovi le flashcard per imparare le coniugazioni dei verbi latini

http://www.memrise.com/course/770123/coniugazioni-dei-verbi-latini/

Il corso è gratis, ci mancherebbe. Magari può servire: io però un pajo di trascrizioni a mano degli specchietti delle coniugazioni continuerei a farle. Buona giornata.


Latino 101 – un po’ di consecutio temporum

Ricordate il latinuccio che una volta si faceva alle medie? Beh, con il termine di corso 101 si indica, nel mondo universitario americano, un corso assolutamente introduttivo, che non abbia alcun prerequisito: praticamente la stessa cosa.

E in latino è piuttosto fondamentale avere chiaro che il tempo del verbo di una frase non è poi scelto a caso: a seconda di quello che compare nella frase reggente (tempo principale o storico), nella dipendente – se al modo congiuntivo – dovrà per forza esserci un tempo compatibile con l’idea di azione contemporanea, passata o futura di questa (la dipendente) rispetto alla reggente stessa.

Ovvero, dovendo esprimere il rapporto temporale, la scelta del tempo verbale nella dipendente sarà obbligata – definita dal tempo verbale nella reggente. Consecutio temporum, viene detta.

Qui, nello schema, la reggente è all’indicativo. Il gioco, in composizione, è di scegliere il tempo della dipendente che indichi il rapporto temporale desiderato; in traduzione, di riconoscere il meccanismo e di tradurre quindi con il tempo del congiuntivo italiano corretto.

Lo schema è tratto da [CLG] A complete Latin grammar di Harkness, Albert (1898, New York, American Book Company).

 

 

 


Latino 101 – sommario dei complementi di luogo

Con il termine di corso 101 si indica, nel mondo universitario americano, un corso assolutamente introduttivo, che non abbia alcun prerequisito. Un po’ tipo il latinuccio che una volta si faceva alle medie.

E i primi complementi che si studiano (dopo i complementi che sono espressi direttamente dai casi) sono quelli di luogo:

Il trucco per ricordarli? Semplice:

  • se sono fermo, allora è ABLativo;
  • se mi muovo DA, allora è ABLativo;
  • se mi muovo VERSO o ATTRAVERSO, allora è ACCusativo.

con (o senza) le preposizioni, a seconda.

Ancora, un’estensione di spazio va di norma in ACCusativo, ma se l’estensione indica una differenza, allora va in ABLativo.

 

La sintesi è tratta da [CLG] A complete Latin grammar by Harkness, Albert, 1822-1907 (1898, New York, American Book Company).

 

 

 


Latino 101 – la concordanza del pronome relativo con il suo antecedente

Itaca ti ha dato il bel viaggio, senza di lei mai ti saresti messo in cammino. Al poeta riescono sintesi ispirazionali precluse al bibliotecario veterorazionalista, ahimè. Ma comunque vada il viaggio, più prima che poi ti imbatterai i quei simpaticissimi Lestrigoni adoratori della concordanza.

E ricordiamo che, in Latino la concordanza ha lo stesso grado di necessità delle tre leggi della robotica di Asimov: impossibile sfuggirle. Eccone le tre leggi

  1. concordanza del verbo con il soggetto della frase: il verbo concorda con il soggetto della frase in numero e genere;
  2. concordanza dell’aggettivo con il nome da cui è retto: l’aggettivo concorda con il nome da cui è retto in genere, numero e caso;
  3. concordanza del pronome con il suo antecedente: il pronome concorda con il nome cui si riferisce in genere e numero.

Queste leggi – osservate tassativamente – servono per ricollegare le parole tra di loro, determinando a quali si riferiscano; la loro importanza è ovvia: vanno sapute, sia riconoscere – in traduzione – che applicare – in costruzione.

Per padroneggiare la concordanza (3) del pronome (relativo) con il suo antecedente, bisognerà pur sapere che

  1. esistono cose come i pronomi relativi (qui, quae, quod)
  2. che un pronome relativo si riferisce a qualche altra parola (da cui il nome)
  3. che la parola cui si riferisce è detta il suo antecedente: trovare l’antecedente, questo è il problema.

A questo punto, un pronome relativo concorda con il suo antecedente in genere e numero, ma il suo caso dipende dalla costruzione della frase in cui si trova, non dal caso del suo antecedente. Qualche esempio spiega tutto:

concordanzadelpronomerelativo_20160913

 

Tra questi, notevole il numero (6): l’uso del pronome determinativo is, ea, id come antecedente del relativo:

Is, qui est fortis, laudatur. Egli, il quale è forte, è lodato.

Ma il pronome relativo può anche venire prima (per maggiore enfasi, al solito) del suo antecedente:

Qui est fortis, is laudatur. Colui (il quale) che è forte, (egli) è lodato. Questa figura retorica latina viene detta prolessi (anticipazione) del relativo.

 

 

Dobbiamo questa bella paginetta esplicativa al testo Essentials of Latin for Beginners di Henry Carr Pearson.